Rom & Gagè

Qual è la vera “musica zigana”? Chi sono i musicisti che hanno colpito l’immaginario di grandi compositori come Franz Liszt e Johannes Brahms, fino ai nostri giorni con le colonne sonore dei film di Kusturica e le melodie di grande successo dei Gipsy Kings? Da mille anni questi musicisti attraversano i confini d’Europa appropriandosi dei repertori di danze e canti dei popoli che li ospitano. Le melodie da loro interpretate acquistano un inconfondibile stile virtuoso e orientaleggiante che colpisce il nostro immaginario. Le melodie viaggiano con le carovane zingare attraversando secoli e paesi in un continuo processo di assimilazione e contaminazione.
Nel 1704 il compositore Georg Philipp Telemann compì un viaggio verso l’Europa dell’Est, cioè verso quel mondo musicale che una linea invisibile, continua, unisce passando da Nord a Sud, dalla Polonia ai Balcani, dando vita a un mondo di suoni diversissimo da quello dell’Europa centrale. Telemann scoprì in quell’occasione l’uso di un’accordatura più acuta per il violino, che risultava «più strillante» del normale, quindi strumenti come le cornamuse e il cymbalom, nonché serate interminabili di musica suonata che nelle osterie veniva alternata al ballo. «È impossibile descrivere le fantastiche idee musicali che questi musicisti presentano tra una danza e l’altra, mentre i danzatori respirano», scrive Telemann nella sua Autobiografia. «Chiunque vi ponga la giusta attenzione potrà in otto giorni ricavarvi idee musicali per il resto della sua vita». Nel corso del Sette e dell’Ottocento fu così per molti dei compositori che trovarono ispirazione nel mondo musicale popolare dell’Impero Austroungarico, da Haydn a Brahms, da Hummel a Lizst. Boemia, Ungheria, Balcani vennero individuate come le regioni che meglio esprimevano questa realtà musicale e divennero anche, all’inizio del Novecento, i luoghi della ricerca etnomusicologica ai suoi albori. Dopo la cesura epocale rappresentata dall’Olocausto, che ha rischiato di far sparire completamente questa cultura, le sue tracce superstiti sono state attentamente custodite e valorizzate fino a che non hanno ripreso vita nella pratica quotidiana e nella dimensione pubblica del concerto. Negli ultimi decenni, si assiste quindi sempre più spesso alla riscoperta di una tradizione musicale onnivora, che si alimenta di ogni contenuto con il quale entra in contatto e lo rielabora in una forma nuova.

L’ensemble Rom & Gagè nasce dalla volontà del clarinettista Paolo Rocca di esplorare il mondo della musica popolare dell’europa orientale insieme a compagni di viaggio che provengono da diverse regioni; le strade percorse dalla tradizione musicale nomade si rispecchiano infatti unendo all’interno del gruppo musicisti rumeni (Rom) e italiani (non Rom, indicati nel linguaggio della tradizione nomade con il termine Gagè). Più che l’integrazione, termine che a volte sottintende l’assorbimento di una cultura da parte di un’altra, quello che viene ricercato è un dialogo che valorizzi il tessuto delle differenze e lasci emergere, perciò, la varietà di modi in cui la musica nomade accoglie e rielabora spunti che provengono non solo dalla tradizione, ma anche dal mondo con il quale di volta in volta essa entra in contatto, dal repertorio classico e dall’opera alla canzone pop, senza dimenticare il confronto con altre espressioni popolari quali, per esempio, quella della musica ebraica dell’europa orientale (klezmer). Attivi da anni sulla scena concertistica e in teatro, i musicisti che compongono l’ensemble Rom e Gagè sono professionisti che collaborano con vari gruppi e si esibiscono anche come solisti facendo leva sui tre caratteri che storicamente appartengono al solco della loro tradizione: una stupefacente facilità nel virtuosismo, una musicalità animata e coinvolgente, una capacità di metabolizzare ogni contenuto con cui vengono a contatto tramite il lavoro dell’inventiva musicale. L’ensemble Rom & Gagè collabora da tempo con Moni Ovadia in numerosi lavori teatrali. Yasemin Sannino. Nata ad Istanbul ha iniziato gli studi di pianoforte a 8 anni e successivamente intrapreso gli studi di canto classico con Giuliana Valente e jazz con Mariapia De Vito, laureandosi nel contempo in Chimica Pura all’universita’ “ La Sapienza” di Roma. Voce solista di numerose colonne sonore italiane e estere, ha collaborato coi maggiori compositori della scena italiana. Nel 2009 ha lavorato con la “Royal Philharmonic Orchestra” al progetto discografico “Alma Mater”(Geffen Records-Universal Musics) candidato al prestigioso “Classical Brit Awards” 2010. Nel 2011 e’ stata interprete di alcuni brani nel CD “Tu es Christus” (SONY) in onore della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, insieme a Placido Domingo e Andrea Bocelli. Ha interpretato il brano turco “Birdenbire” della colonna sonora del film “Le fate ignoranti” del connazionale Ferzan Ozpetek. Nel 2017 e’ una della protagoniste del film “Babylon Sisters” di G. Roccati, collaborando anche alla colonna sonora come compositrice di due brani in turco. Dal 2012 e’ stata la protagonista delle serie televisive turche “Sevdaluk” (2014) e “Merhaba Hayat”. Attualmente sta lavorando al progetto di musica popolare e barocca “Alba Maryam” con l’ensemble Musicantiqualatina del violoncellista Giordano Antonelli.